Addio fantasmi

Questo libro è acqua che filtra, ogni goccia macchia di un colore diverso e prende le forme di fantasmi che hanno tutta la densità del passato. Bellissimo.

Ida e sua madre "vivono attorno ad una crepa sanguinante, anche quando quel sangue è diventato secco e la crosta si è sgretolata ed è caduta via". Il fantasma, qui, è un padre, morto alla propria vita, ma mai morto; un corpo scomparso alla vista e, per questo, fantasma sempre  presente, perché non ha chiuso la propria esistenza, ma l'ha solo sospesa, fermandola alla mattina in cui, volontariamente, è sparito, condannando sua moglie, ma sopratutto sua figlia, alla sua presenza immateriale, fatta di ricordi e di domande che non possono avere risposta. Per rielaborare il lutto Ida ha bisogno di un corpo, che, però, non c'è, così, allora, fuori, nel mondo, la vita scorre, ma dentro di lei è ferma, come la sveglia che si è bloccata la mattina in cui lui è andato via. Non c'è azione in questo libro, tuttavia c'è un movimento che incanta e avvince.  C'è un viaggio di liberazione dal vincolo del dolore che si ferma, finalmente, davanti al "dolore degli altri, un dolore uguale al nostro eppure del tutto sconosciuto". Questo libro, come una medicina, senza la  pretesa di essere un  farmaco, traccia la strada per liberarsi dall'ossessione: lasciar andare, dire Addio. Io, Ida, ho rivissuto insieme all'altra Ida, diverse, ma unite dalla perdita, un mio lutto improvviso: lì la sveglia che si blocca sull'orario dell'abbandono, qui la porta che non si apre più quando mia madre è tornata a casa da sola; lì l'odore tabacco, qui quello degli oggetti impregnati di fumo, che hanno fatto fare, ad entrambe, un salto nella memoria. Che libro! Bello, che cura. Libr-ida-leggere 📚

In queste pagine convivono la capacità razionale di analizzare il valore del vivere e la capacità emozionale di cogliere l’anima e i sentimenti del vivere stesso. Un libro di dolore e rinascita, un romanzo che vi consiglio assolutamente di leggere! Buona lettura!

Un libro che mi ha fatto riflettere su tante cose che nessuno vorrebbe mai affrontare nella vita. Parla di lutti, abbandoni e depressione. Un libro che parla della fatica di dover tornare nella casa che ci ricorda il nostro caro scomparso e affrontare di nuovo un lutto, anche se sono passati dieci, venti, ventitré anni. E Ida, protagonista del romanzo, torna al mare di Messina a settembre. Per lei si aggiunge il dolore dell'incertezza, di non sapere se suo padre sia morto davvero e come, perché è svanito nel nulla ventitré anni prima. Non ha mai affrontato il discorso con sua madre; entrambe hanno continuato a vivere l'una accanto all'altra con la presenza costante dell'acqua, un ricordo imperituro di Sebastiano. Così affronta i suoi fantasmi per aiutare la madre a sgombrare la vecchia casa di famiglia che ha deciso di sistemare e sgombrare per poterla vendere. Ida è rimasta la ragazzina tredicenne di quella mattina, alle 6.16, quando suo padre è uscito di casa per l'ultima volta, e si è chiusa sempre più in sé stessa. È sposata da dieci anni con Pietro e vive a Roma, in un matrimonio tutto particolare, in cui Ida e Pietro sono due isole. Ida scrive per la radio, e le sue storie sono quasi sempre storie d'abbandono, di malinconia. La scomparsa del padre ha condizionato tutta la sua vita e gli incontri che farà a Messina - quello con Sara che allora era la sua migliore amica e con Nikos il giovane muratore che ripara il terrazzo della madre - l'aiuteranno ad elaborare il lutto che fino ad allora si era trascinata.